La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat
La persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat
Rappresentati dagli internati dell’ospedale di Charenton sotto la guida del Marchese di Sade
Di Peter Weiss
Adattamento e regia Nanni Garella
Musiche originali Saverio Vita
Con Laura Marinoni, Nanni Garella, Nicola Berti, Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Deborah Quintavalle, Moreno Rimondi, Roberto Risi
Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Associazione Arte e Salute onlus/ prima assoluta nell’ambito di VIE Festival 2014
La collaborazione tra Arena del Sole e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro nel campo della salute mentale con quello artistico, nasce nel 1999 sotto la guida del regista Nanni Garella, che per il suo nuovo spettacolo ha scelto di lavorare su un classico dell’avanguardia teatrale del secondo Novecento di Peter Weiss. Il regista sarà anche in scena assieme a una delle più amate attrici italiane, Laura Marinoni.
Vita e morte di Marat vengono messi in scena, tredici anni dopo la fatale coltellata di Charlotte Corday, dagli internati del manicomio di Charenton, dove Sade venne realmente rinchiuso tra il 1801 e il 1814 e che qui lo vede regista della pièce stessa. Ne risulta un’opera virtuosistica, in cui raccapriccio e umorismo popolare, dialogo intellettuale e accessi di follia, rigore del teatro classico e spavalderia sfumano l’uno nell’altro, in un gioco di “teatro nel teatro”.
Afferma Garella: «Dopo molte interpretazioni, tra le quali, storica, quella di Peter Brook nel 1967, il testo approda finalmente ai suoi interpreti, per così dire, naturali: il gruppo di pazienti psichiatrici di Arte e Salute, che avrà modo di rappresentare quali fossero le condizioni degli internati nei manicomi. Un’occasione ulteriore di mostrare al pubblico, attraverso l’arte, il loro percorso di affrancamento dalle costrizioni della malattia e il loro anelito verso la piena libertà e il definitivo reinserimento nel lavoro e nella vita sociale».