“Momotaro che piangeva” in scena a Tokyo
Il progetto teatrale “Momotaro che piangeva” si ispira alla favola tradizionale giapponese di Momotaro, trasformandola in una drammaturgia originale firmata da Naoyuki Matsumoto, che porta la storia in un contesto contemporaneo, ambientato in un ospedale psichiatrico. Nella versione classica, Momotaro è un bambino nato da una pesca che affronta e sconfigge gli “Oni”, demoni che terrorizzano il suo villaggio. Nella rilettura di Matsumoto, il giovane protagonista combatte non contro demoni fisici, ma contro le manifestazioni interiori del dolore, del disagio e dello stigma legato alla malattia mentale.
Il protagonista piange non per paura, ma come espressione del suo isolamento, del suo desiderio di essere accettato e compreso, spostando il focus della storia dal coraggio fisico a una forma di resistenza più intima e umana.
In questo adattamento, gli “Oni”, o orchi, che Momotaro incontra nell’ospedale psichiatrico prendono forma sotto l’aspetto di bambole animate, simboli delle paure e dei conflitti interiori che affliggono i pazienti. Queste bambole, grazie all’animazione fisica degli attori italiani e alla voce degli attori giapponesi, prendono corpo e parola, diventando una rappresentazione concreta dei demoni interiori che il protagonista deve affrontare.
Questa rilettura della favola tradizionale diventa un potente strumento per esplorare il tema della salute mentale, affrontando direttamente i pregiudizi che circondano le persone che soffrono di disturbi psichici. In particolare, il simbolismo della lotta contro i demoni viene reinterpretato come una metafora della lotta interiore del paziente e delle difficoltà che affronta nella società contemporanea. La collaborazione tra le due compagnie, italiana e giapponese, arricchisce lo spettacolo di una potente componente visiva e sonora, rendendo la lotta contro lo stigma psichiatrico ancora più tangibile e drammatica.
L’iniziativa, promossa da NPO Tokyo Soteria in collaborazione con la Compagnia Arte e Salute Teatro Ragazzi, viene messa in scena il 13 ottobre 2024 a Tokyo presso il Teatro Puk, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale. Sotto la regia di Daniela Micioni e il coordinamento artistico di Gabriele Tesauri, lo spettacolo utilizza diversi linguaggi teatrali, dalla narrazione al teatro di figura, per costruire un’esperienza scenica multidisciplinare.
La produzione è sostenuta da numerose realtà italiane e internazionali, tra cui Arte e Salute APS, Azienda USL di Bologna, ATER Fondazione, La Baracca Testoni Ragazzi, la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la Aung Clinic (Myanmar).
Un aspetto innovativo del progetto è il processo di produzione: le due compagnie hanno lavorato separatamente nelle rispettive sedi, con prove settimanali online per coordinare e affinare le scene. Questa modalità ha permesso agli attori di collaborare con colleghi internazionali, creando un dialogo interculturale arricchente, prima di riunirsi in Giappone per una sessione intensiva di prove congiunte.
Portare questo spettacolo in Giappone rappresenta un importante passo avanti nella sensibilizzazione sul tema della salute mentale, in un contesto culturale in cui il modello di intervento psichiatrico è ancora fortemente legato al ricovero ospedaliero. Lo spettacolo, rivolto anche a bambini e famiglie, ha l’obiettivo di favorire una nuova immagine delle persone che soffrono di disagio psichico, contribuendo a creare una cultura di inclusione e rispetto.