La classe, regia di Nanni Garella al Teatro delle Moline dal 3 al 22 maggio
Dal 3 al 22 maggio 2022, Bologna – Teatro delle Moline
produzione ERT / Teatro Nazionale e Associazione Arte e Salute
Regione Emilia Romagna Progetto “Teatro e salute mentale”,
Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna
La classe
uno spettacolo di Nanni Garella
con Flavia Bakiu, Luca Bandiera, Nicola Berti, Pietro Casano, Barbara Esposito, Luca Formica, Pamela Giannasi, Iole Mazzetti, Filippo Montorsi, Mirco Nanni, Giulia Quadrelli, Roberto Risi
regista assistente Nicola Berti
macchinista Davide Capponcelli
elettricista Tiziano Ruggia
fonico Massimo Nardinocchi
sarta Elena dal Pozzo
manichini Consuelo Cabassi
A proposito di questo spettacolo
Nanni Garella torna a dirigere le attrici e gli attori di Arte e Salute.
Dodici persone adulte nei banchi di una vecchia aula scolastica: persone ormai trapassate in una sorta di limbo, nel luogo dove essi hanno trascorso i giorni ineffabili dell’infanzia, i giorni che tornano solo nei ricordi, a volte vividi e pieni di energia, a volte stanchi e melanconici, a volte lancinanti come cose irrimediabilmente perdute.
Agli attori di Arte e Salute è affidato il compito di portare in scena questa rappresentazione che parla dell’infanzia, di un mondo sepolto nella memoria, che al contempo però si trasforma in un trepidante omaggio alla vita.
Note di regia:
“Ho pensato di affidare questi personaggi agli attori di Arte e Salute, perché l’infanzia ha per loro un significato molto particolare: forse più che per altri, essa è separata dal resto della vita, come divelta dallo scorrere naturale della maturazione e dell’età; ed è per loro più facile che per altri rappresentare la bellezza e l’insostituibile pienezza di felicità del tempo perduto dei banchi di scuola. […] Il rapporto imprescindibile dell’uomo con la morte è un tema che la società contemporanea rifugge dall’affrontare, per rincorrere una vita di facili e avide conquiste di benessere materiale. Nel nostro spettacolo, il confronto con la morte è vissuto sulla pelle da attori che hanno perduto una parte importante della propria vita, spezzata dalla malattia e dalla sofferenza; e che hanno imparato, proprio dal confronto aspro con le forme teatrali dei personaggi, a riconquistare la dignità e la pienezza dell’esistenza e della propria umanità.”
Nanni Garella