Con grande affetto salutiamo Stefania Marani che ci ha lasciati dopo l’ultima replica di Fantasmi.

3 marzo 2017

Cara Stefania,
vogliamo ricordarti così, pubblicando le tue parole, scritte dopo il debutto di Fantasmi, lasciando parlare te, la tua emozione e la tua passione per questo lavoro:

Fantasmi

Ieri sera c’è stato il debutto di Fantasmi di Pirandello, regia di Nanni Garella.

Che emozione! La sala era piena e gli scrosci degli applausi finali interminabili.

E tutti mi hanno detto che ero stata brava! Mi sembrava un sogno, una cosa irreale… Ciò che facevo, finalmente, veniva considerato. Sono talmente abituata a sentirmi dire che ciò che faccio è una stronzata, che mi pareva quasi che si fossero messi tutti d’accordo per prendermi in giro. Tra il pubblico c’era la Zanzarina e ho dovuto chiedere a lei e alla Tina se questi complimenti erano veri. Sono talmente abituata a tener china la testa e a fare il mio dovere di madre e di casalinga (per poi sentirmi dire che lo faccio pure male) che ora, che sto alzando la testa e le cose che faccio e mi appassionano vengono apprezzate, mi sembra strano. Questi sono i miei ‘fantasmi’ che albergano in me! L’inquisizione della gente che mi circonda, l’essere obbediente come un cagnolino ai loro schemi, rinunciando alle mie passioni e ai miei interessi. Eh, sì! Ognuno ha dentro di sé i propri fantasmi, che lo accompagnano e lo perseguitano durante il corso della vita. Bisogna solo trovare il modo di liberarsene e lasciare così la nostra mente e  i nostri sogni liberi di vagare ed esprimersi, senza che anche questi si trasformino in fantasmi. Fare in modo che quando un nostro sogno o desiderio non si realizza completamente non resti lì, a stagnare in noi, ma scorra via come un fiume, che con le sue acque ci ripulisce dai rancori e dai rimorsi. Abbiamo un mondo dentro noi e dobbiamo fare in modo che possa uscire e mostrarsi, non restare sul fondo, trattenuto dal peso delle miserie della realtà che ci circonda. Lasciarlo volare fuori e capire che siamo migliori di quello che sembriamo.

Stefy

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